Attraverso gli occhi del papà
Ciao a tutti, ciao amici, mi chiamo Kristián e sono il padre di un bambino meraviglioso di nome Leo. Insieme a Evka, abbiamo attraversato la vita con esperienze condivise e momenti belli, dove ho capito che è una donna meravigliosa e che voglio vivere con lei un futuro sconosciuto pieno di felicità e bei momenti.
Ho preso la situazione in un modo del tutto classico, quindi le ho chiesto prima di sposarmi, dove ho aspettato con ansia la sua risposta. Lei ha detto di sì 😊 e ci siamo fidanzati, abbiamo vissuto insieme in un appartamento anche con un animale domestico, un criceto. Quasi un anno intero passato e lei mi disse di sì e cosí abbiamo suggellato il nostro matrimonio. È stato uno dei giorni più belli della mia vita, spero anche di mia moglie.
Il matrimonio è andato alla grande con la famiglia e gli amici, ma sapevamo ancora di avere amore da dare. Ecco perché abbiamo deciso di diventare una famiglia completa e tra un altro anno aspettavamo nostro figlio Leo. La moglie ha gestito l’intero corso della gravidanza in modo eccellente e dopo ogni esame il medico di Trnava ha dichiarato che il figlio entrava nei tutti i parametri di un bambino sano e che si stava sviluppando secondo i grafici. Quindi abbiamo aspettato il piccolo, ma lui se l’ha presa alla leggera e si é fatto sentire esattamente una settimana dopo la data di quando doveva venire al mondo.

 

Il giorno, o meglio, la notte del parto è arrivata, l’ospedale per l´evento era giá scelto, ed io ero pronto a partire a qualsiasi ora. Hanno preso la mia moglie ed io ho aspettato, era una notte in cui il cielo si è fatto molto buio, ha soffiato e ha anche piovuto. Lungo la strada, volevo essere in ospedale il prima possibile, visto che le contrazioni di mia moglie erano piuttosto forti. A proposito, care donne, care madri, tanto di cappello a voi, meritate il rispetto di tutta l’umanità.

Siamo arrivati ​​nel luogo in cui hanno portato la mia moglie in osservazione e ovviamente non era ancora in travaglio. Così mi hanno detto di tornare a casa a Trnava, dove ho dormito un po’, ma tutta la notte non vedevo l’ora che arrivasse il nostro piccolo e che mia moglie sarebbe stata tranquilla e il parto sarebbe andato liscio.

Ho ricevuto un messaggio al mattino che non devo ancora andare, che ho tempo, posso tranquillamente fare colazione, ma che andrà  a partorire. Immediatamente dopo ho ricevuto un’altro messaggio dicendo che lei stava per partorire e che dovevo arrivare prima possibile. Ovviamente non ho esitato e sono corso in ospedale, perché non vedevo l’ora di vederli entrambi. Il parto è andato liscio, la moglie l’ha gestito con molto coraggio e sono orgoglioso di te Evka.

Hanno preso il bambino, ma avevo ancora la mano di mia moglie tra le mani e l’ho consolata che il bambino era nato, ma il suo pianto non si è sentito subito nell’aria. Dato che ero stressato e in attesa, ho aspettato la chiamata dei medici che potevo andare a prendere il mio figlio, ma poi abbiamo saputo che dovevano rianimarlo. Quando l’ho visto, ho capito subito che lo avrei amato per il resto della mia vita, ma allo stesso tempo ho temuto per la sua vita e ho provato la più grande paura della mia vita che gli fosse successo qualcosa di più grave. Ho iniziato a sudare freddo e ho dovuto fare un respiro profondo. Aveva la gamba destra deformata…ed io avevo ovviamente mille domande in testa, domane a cui nessun padre potrà mai prepararsi adeguatamente.

Me l‘ha deragliato, ma le prime domande non riguardavano la gambina, volevo sapere se gli altri organi e il resto di quel corpicinoo bello e fragile sarebbero stati bene. Mi hanno aiutato a portarlo da sua madre ed è stato amore a prima vista.

Abbiamo pianto di gioia insieme e ci siamo ripromessi che ci saremmo presi cura di lui per il resto della nostra vita, anche se fosse al di là delle nostre forze, e che lo avremmo amato tutto, completamente tutto.